Eliminare i tarli dalle travi con le microonde è un metodo attualmente molto diffuso.
Il trattamento antitarlo a microonde basa la sua efficacia sull’emissione di onde elettromagnetiche, che, puntate sulla trave da disinfestare, surriscaldano le sostanze contenenti molecole d’acqua, quindi anche i tarli, fino al raggiungimento delle temperature per loro letali. Colpiscono, in questo modo, uova, larve, pupe e adulti.
Perché le microonde su travi possono essere non sempre efficaci?
Generalmente, prima di effettuare il trattamento antitarlo microonde su travi, si esegue un’analisi delle strutture, al fine di individuare, con l’ausilio di alcune attrezzature, le porzioni di legno in cui è presente l’attività dei tarli, in modo tale da sottoporre a trattamento esclusivamente quelle aree.
Ricordiamo che il tarlo si sviluppa in 4 forme biologiche: uova, larve, pupe e adulti.
I tarli adulti fuoriescono dalle travi, creando dei fori sul legno, e volano alla ricerca di un luogo a loro congeniale per depositare le uova. Per tale ragione, non sono localizzabili all’interno del legno, ma, al massimo, potranno essere visibili in volo, oppure saranno rinvenute le loro carcasse, una volta esaurito il loro ciclo di vita.
Le pupe rappresentano una fase di quiescenza: la larva matura si porta in prossimità della superficie del legno, per completare la sua metamorfosi e trasformarsi in adulto.
In questa fase, l’attività del tarlo è immobile, pertanto non è possibile rilevare la sua presenza dall’esterno.
Le larve, invece, rappresentano la fase più lunga della vita del tarlo. Vivono e si sviluppano nel legno, del quale si nutrono, creando profonde gallerie.
Solo alcuni tipi di larve sono localizzabili: quelle del tarlo Cerambicide e dell’Orologio della morte, che emettono rumori, durante la loro attività.
Le larve di tutte le altre famiglie di tarlo, invece, non producono alcun suono, e, pertanto, non sono localizzabili.
Infine, ci sono le uova, invisibili ad occhio umano. Vengono depositate dai tarli adulti in diverse e varie aree del legno, per garantire il prosieguo della specie. Avvenuta la schiusa delle uova, le piccole larve si insediano nel legno in cui si svilupperanno.
L’analisi, di cui prima parlavamo, può individuare eventualmente solo le porzioni di legno in cui sono presenti le larve di tarlo Cerambicide o dell’Orologio della morte.
Effettuare un intervento localizzato solo in quelle aree in cui si sente rumore, dunque, non può garantire una bonifica corretta del legno, in quanto trascura le uova e le pupe di tarlo.
Se il tarlo infestante è, invece, un Anobide o un Lictide, non è possibile individuare neanche le larve, perché non emettono suoni, e, quindi, non è possibile stabilire delle aree specifiche su cui intervenire.
Un indizio importante è dato dai fori. Se vediamo dei fori su alcune travi, vuol dire che dei tarli adulti sono fuoriusciti e hanno depositato uova sulle stesse travi e sulle altre apparentemente e momentaneamente intatte.
Per ottenere un risultato sicuro, è necessario colpire tutte le forme biologiche del tarlo, e, per far ciò, è importante procedere con la bonifica dell’intero soffitto, in modo tale da intercettare anche e soprattutto le uova.
Altro fattore da non sottovalutare è la procedura operativa, che prevede lo spostamento manuale del cono, per trattare la trave porzione per porzione.
Tale procedura manuale può rendere talvolta incerta la riuscita del trattamento, perché, durante lo spostamento del macchinario, può accadere che si salti erroneamente qualche cm di legno. Se, all’interno di quella breve porzione di trave non trattata, ci sono larve, pupe o uova, queste continuerebbero a proliferare per manifestare la loro presenza a maturità raggiunta.
In questo modo, dunque, non è possibile assicurare una bonifica uniforme del legno.
Perché le microonde prevedono solo interventi localizzati?
Normalmente, le microonde su travi prevedono un’applicazione localizzata, in quanto trattare l’intero soffitto, intervenendo porzione per porzione su ciascuna trave, necessiterebbe di tempi elevati, e, di conseguenza, il costo totale d’intervento sarebbe notevole.
L’estensione in mq dei soffitti è spesso troppo vasta per essere trattata con con tali modalità. Pertanto, con un intervento localizzato, si riducono sicuramente tempi e costi.
La disinfestazione delle travi con microonde è più economica?
Un intervento localizzato ha un costo di trattamento senza dubbio inferiore rispetto ad un trattamento antitarlo previsto sull’intero soffitto.
Tuttavia, come abbiamo visto, le aree non trattate potrebbero contenere uova o larve, che manifesteranno la loro attività, una volta raggiunta la fase adulta. Ciò costringerà a dover intervenire comunque su tali aree in un secondo momento.
In questa fase, il rischio è che i tarli adulti sfarfallati, possano reinfestare le travi trattate con l’intervento localizzato iniziale. Dunque, sarà necessario intervenire di nuovo anche su tali aree, facendo venir meno il risparmio iniziale.
La bonifica uniforme e totale, invece, di tutte le strutture garantisce che non si tralascino aree in proliferazione.
Le microonde sono adatte per i trattamenti di tutte le strutture?
In base alle dimensioni del macchinario, ci sono delle aree che, per ragioni strutturali, creano degli anfratti e spazi angusti, che non consentono di puntare in maniera ottimale le onde elettromagnetiche. Alcuni esempi sono sottotetti molto bassi, o soffitti che presentano particolari conformazioni di installazione, o caratteristiche scale e sottoscale.
Microonde su travi a libero irraggiamento e la sicurezza per ambiente e persone
Le microonde sono un sistema sicuro per l’ambiente e le persone, se sono correttamente schermate.
Ad esempio, l’uso delle microonde per la disinfestazione dei mobili non crea alcun problema, in quanto le microonde vengono emesse all’interno di una camera dotata di sportello schermante, nella quale viene introdotto il mobile da trattare. Tale camera, opportunamente chiusa, consente di operare in totale sicurezza.
Per quanto riguarda, invece, l’applicazione delle microonde a libero irraggiamento sui soffitti, bisogna considerare la persistenza delle onde nell’ambiente e possibili fenomeni di rifrazione, causati dal contatto con eventuali metalli visibili o sottotraccia, come tubi, chiodi, cavi, ecc.
Per tale ragione, è importante valutare ogni caso specifico, per definire se le fasi operative possono essere svolte in maniera sicura per operatori e abitanti.
Ad esempio, bisogna valutare come procedere nei casi in cui vi siano ambienti abitati al piano superiore, rispetto al soffitto che si sta trattando.
In base alla composizione strutturale, infatti, è importante impedire che le onde elettromagnetiche siano irradiate ai piani superiori senza controllo.
L’esperienza di Italsave Antitarlo
Nel 2007, Italsave era stata incaricata di risolvere un consistente problema di tarli sulle strutture lignee di una serie di casolari in Toscana, facenti parte di un importante villaggio residenziale.
Italsave, da sempre attenta e aggiornata sulle nuove tecnologie antitarlo, dopo un anno di test effettuati sul prototipo, iniziò ad eseguire il trattamento di tali strutture lignee con la disinfestazione microonde a libero irraggiamento.
Durante l’applicazione, ci si rese conto che l’estensione in mq delle strutture da trattare era veramente notevole.
Dai calcoli di programmazione, si prospettavano dei tempi lunghissimi per concludere le operazioni di bonifica.
Inoltre, a causa della composizione dei soffitti, si rischiava di saltare importanti porzioni di legno.
Dopo un’attenta analisi sulla questione logistica, si è, dunque, valutato di modificare il metodo di disinfestazione, in corsa, utilizzando una nuova tecnologia, che Italsave Antitarlo stava testando in laboratorio: l’aria calda.
Il principio era lo stesso: sottoporre le strutture a riscaldamento, per portare i tarli alle temperature letali.
L’aria calda è stata in grado di raggiungere tutte le aree interessate dal trattamento, compresi anfratti e zone quasi inarrivabili, in maniera uniforme e regolare, bonificando l’intero soffitto, così da colpire ed eliminare tutte le forme biologiche dei tarli presenti, uova comprese.
In questo modo, i tempi di esecuzione del trattamento si sono notevolmente ridotti. Infatti, con il metodo antitarlo Calore PROtection è stato possibile disinfestare più aree e locali contemporaneamente, a favore di una riduzione considerevole dei costi di cantiere.
Inoltre, l’impiego di semplice aria calda ha garantito un trattamento sicuro ed ecologico.
Per tali ragioni, Italsave Antitarlo ha completato le opere di collaudo e definito i protocolli operativi, e, da oltre 15 anni, esegue interventi di disinfestazione tarli su travi, prediligendo il sistema ad aria calda.
Trattamenti antitarlo microonde e aria calda a confronto
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