Il legno è uno dei materiali maggiormente usati per le costruzioni di strutture, come tetti con travi e capriate, e come elemento base per manufatti, come mobili antichi ed opere d’arte, in quanto caratterizzato da estrema durevolezza e resistenza alle varie sollecitazioni.
Tuttavia, nonostante la sua notevole resistenza agli attacchi, il legno è costituito da sostanze organiche, che possono favorire lo sviluppo di altri organismi.
Il legno, infatti, rappresenta una fonte di vita fondamentale per alcuni insetti, che lo utilizzano sia come cibo, sia come materiale in grado di proteggere e riparare le uova.
Gli insetti che vivono maggiormente a spese del legno, sono i Coleotteri, comunemente conosciuti con il nome di tarli, che sono in grado di causare danni sul legno, in maniera diretta, e sull'uomo, in forma indiretta.
Il danno su legno, provocato dai tarli, può essere di due tipi: strutturale o estetico.
I danni strutturali sono causati dalle gallerie scavate dai tarli all’interno del legno, che riducono notevolmente la stabilità della costruzione. Nei casi in cui l’infestazione da tarli sia molto elevata, il legno tende a perdere la sua consistenza, sbriciolandosi. È necessario, dunque, risolvere per tempo l’infestazione da tarli, per ridurre il rischio di compromissione della stabilità della struttura, se sono stati attaccati elementi di sostegno (capriate, travi, travetti, solai, tavolati), o la perdita di intere parti di oggetti (mobili antichi e opere d’arte). I tarli, dunque, mettono seriamente a rischio la sicurezza delle strutture.
I danni estetici, invece, sono provocati prevalentemente dai fori di sfarfallamento, da cui i tarli fuoriescono. Questi, alterano la valenza estetica del legno e il danno sarà notevole, quanto maggiore sarà il grado di infestazione. Il deturpamento estetico comporta un’importante conseguenza in termini economici, soprattutto se il manufatto colpito ha un’inestimabile valore storico o artistico.
I tarli depongono le uova sulla superficie del legno o nel suo substrato. Schiuse le uova, le larve dei tarli scavano lunghe gallerie, nutrendosi del legno. Queste sono le principali responsabili dei danni nel legno, in quanto agiscono dall’interno, per un periodo abbastanza lungo (oltre 2 anni).
La formazione di gallerie, non visibili esternamente, infatti, è il danno più pericoloso, soprattutto per i tetti, in quanto i tarli indeboliscono, così, il legno dall’interno, compromettendone la sicurezza, senza possibilità di accorgersi di ciò che sta accadendo.
Il diametro della galleria varia in proporzione alle dimensioni della larva, che cresce sempre di più, man mano che prosegue nella sua opera di scavo.
La fase larvale rappresenta il momento in cui alcune famiglie di tarli (capricorni e i grandi tarli Anobidi) emettono il tipico rumore proveniente dall’interno del legno e udibile all’uomo, causato dal rosicchiamento del legno o dal richiamo sessuale. Solo in questi casi, è possibile accorgersi dell’infestazione in corso in tempi idonei.
Superata una fase intermedia, non operativa, in cui la larva del tarlo si trasforma in pupa, si assiste alla metamorfosi finale in fase adulta.
I tarli adulti, in realtà, sono i minori responsabili dei danni all’interno del legno, in quanto si occupano semplicemente di praticare il foro di sfarfallamento sulla superficie, al fine di allontanarsi per morire altrove, dopo essersi accoppiati, e, se femmine, aver deposto le uova per dare inizio a una nuova generazione.
La vista del foro di sfarfallamento, dunque, rappresenta la fase in cui viene palesata la presenza di tarli nel legno, quando il danno maggiore, provocato all’interno del manufatto, ad opera delle larve, è ormai già avvenuto.
É, inoltre, importante tener presente che il numero dei fori di sfarfallamento non può essere condiderato come dato per stabilire la gravità del degrado del legno: in presenza, infatti, di insetti con un lungo ciclo biologico, ad un solo foro possono corrispondere lunghe e diverse gallerie.
I fori di sfarfallamento danneggiano pesantemente l’aspetto estetico dei manufatti in legno. In particolare, se i manufatti infestati sono opere d’arte o mobili di pregio, si assiste ad un vero e proprio rischio di perdita di beni storici di valore.
L’analisi di forma, dimensioni e margini dei fori di sfarfallamento danno indicazioni circa la specie di tarlo, responsabile dei danni riscontrati. Queste informazioni sono utili per definire le modalità di intervento per disinfestare il legno attaccato.
La formazione di mucchietti di polverina fine, chiamata rosume o segatura, è un altro indice della presenza di tarli nel legno.
Il rosume, che si crea man mano che la larva procede e termina la sua opera di scavo nelle gallerie, può essere depositato nelle gallerie stesse, oppure può essere espulso all’esterno del manufatto. In quest’ultimo caso, la segatura forma piccoli cumuli di polverina farinosa chiara, che aiuta a localizzare il punto in cui si è sviluppata l’infestazione.
Il rosume presenta caratteristiche differenti a seconda del tipo di tarlo che lo produce e in base al fine secondo il quale il legno è stato attaccato: per alimentarsi o nidificare.
Quando le infestazioni da tarli (soprattutto Anobidi) sono di grave entità, si corre il rischio che si generino dei parassiti dei tarli, che colpiscono in maniera molto fastidiosa anche l’uomo, se ne vengono a contatto.
I principali parassiti dei tarli sono i Pyemotes e i Betilidi Scleroderma.
I Pyemotes sono degli acari che attaccano le larve dei tarli. Quando le infestazioni sono in atto su manufatti in legno siti in strutture abitate, possono pungere l’uomo, provocando delle vescichette con alone roseo e prurito, associato a dermatiti allergiche.
I Betilidi Scleroderma, che vivono anch’essi a spese delle larve dei tarli, le paralizzano, iniettando una sostanza velenosa molto attiva.
Quando si viene a contatto con tavoli, poltrone, sedie, che presentano un’infestazione da tarli molto elevata, l’uomo può essere facilmente punto dai Betilidi in modo molto doloroso.
A seguito della puntura, si formeranno dei ponfi molto evidenti, accompagnati da reazioni allergiche, come pruriti e gonfiori.
Per questi motivi, è molto importante, in presenza di infestazioni da tarli molto elevate, effettuare il corretto trattamento antitarlo sui manufatti in legno, in modo tale da eliminare la causa della formazione dei parassiti, in grado di danneggiare anche l’uomo.
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